AHPERIAN
C’è sempre un Primo.
Poi vengono tutti gli altri: il secondo, il terzo, il quarto….etc.
Ma il Primo è il Primo. Ovvero colui che ha avuto l’idea, l’intuizione… e il coraggio di osare.
All’Ahperian , in Val di Forzo, il Primo è stato Valerio Nazzareno: Eno per gli amici.
A meglio precisare proprio i primi-primi sono stati degli alpinisti chivassesi, che hanno compiuto una escursione esplorativa sulla parete, senza, per altro, concludere alcunché di troppo rilevante.
Quindi possiamo dire che Eno sia stato il primo ad affrontare, risolvere e dare notorietà alla parete.
Poi sono arrivati tanti altri, che, in tempi più recenti, hanno aperto su pareti vicine anche vie più difficili delle sue, scorazzando un po’ dappertutto e, come al solito capita, ci troviamo adesso in quei luoghi addirittura con vie non sempre logiche né tantomeno apprezzabili, anche se tecnicamente difficili.
Via ENO senza spit
Manie del modernariato!
Ma, tornando al Primo, a Eno, la sua prima bravura è stata quella di intuire le potenzialità di quella parete/palestra prima ancora di cimentarsi nella realizzazione delle vie che oggi portano i nomi di “Via del Fratello” e “Via Eno Valerio”.
Via Eno - la fantastica fessura - senza spit
Mi piace ricordare che Eno, a parte l’Ahperian, fa ormai parte della storia alpinistica canavesana, avendo egli partecipato a numerose prime ascensioni: tra tutte, ricordo almeno la “Via della Fessura” sulla Ovest del Valsoera. Non cito tutte le sue altre grandi imprese, perché “faremmo nottata”.
La sua forza alpinistica e la sua levatura morale ne hanno fatto pur anche il giusto personaggio per rivestire la carica di Presidente delle Guide Alpine del Canavese. Ora ne è Presidente Onorario e continua a essere un sicuro riferimento per tutti gli alpinisti del Canavese.
Tornando all’Ahperian, oggi parecchi alpinisti si cimentano sulle sue difficili vie, e le stesse sono riportate in svariati opuscoli e relazioni di salita.
C’è però una cosa che mi pare giusto sottolineare: molte vie sono ormai attrezzate con punti di sosta e di progressione, che rendono la salita più sicura. Anche la presenza di suddetti ancoraggi è riportata nelle relazioni di salita.
Via ENO adesso con spit e pulita
Spiace però rilevare che in alcune relazioni si parli del fatto, assolutamente infondato e indegno, che Eno abbia provveduto alla chiodatura delle sue vie scendendo dall’alto.
Ci sono svariate foto che documentano le sue salite, e di arrampicatori al suo seguito, con la mancanza di chiodatura fissa (spit), apposta solo successivamente.
E, allora, vorrei invitare i firmatari di dette “relazioni tecniche”, che insinuano questo sospetto, a informarsi prima di scrivere: bastava un semplice contatto a Eno per evitare eventuali, antipatici dubbi..
Ma si sa…. L’arroganza esiste anche in montagna.
Ahperian - Eno sulle variante di destra
Una sola cosa può fare Eno dall’alto: ed è il “guardare dall’alto in basso” quei poveri di spirito che hanno pensato con la penna di mettere in discussione il suo valore alpinistico, sempre conquistato sul campo.
.